CHIRURGIA PLASTICA PERUGIA

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NOVEMBRE MESE DELLA PREVENZIONE FLEBOLOGICA Prenota subito la tua visita GRATUITA!
umbria (perugia) perugia

pubblicato il 02/11/2015 16:00:49 nella sezione "Flebologia"
Con il passare degli anni possono
"comparire delle piccole vene alle cosce e alle gambe che man mano diventano più evidenti.

Esse non sono soltanto un problema estetico ma sono il segno di un problema della circolazione venosa.
"L’insufficienza Venosa Cronica - IVC - degli arti inferiori è una patologia molto diffusa caratterizzata da una persistente incapacità del sangue venoso di ritornare dalla periferia,arti inferiori, al centro, cuore.

Ne consegue la dilatazione della parete delle vene e l’alterazione delle valvole situate all’interno (allo scopo di impedire il ritorno del sangue verso il basso).

Lo stile di vita sedentario (con riduzione della deambulazione) e il mantenimento prolungato della stazione eretta, sono le principali cause che ostacolano il fisiologico deflusso venoso. Il caldo causa inoltre dilatazione delle vene rendendole più evidenti e aumentando la sensazione di dolore alle gambe.
"Le prime vene ad entrare in sofferenza sono quelle superficiali che diventano così ben visibili: sono i capillari o più propriamente teleangectasie. Esse sono il primo segno di un problema circolatorio del microcircolo e sono accompagnate da diversi sintomi quali la sensazione di gambe gonfie e pesanti,specie alla sera, il prurito e la fragilità capillare.

Vi è inoltre un passaggio di liquidi all'esterno delle vene, con conseguente rigonfiamento (edema) del tessuto sottucutaneo della zone più declivi (spesso le caviglie).

Con il progredire della patologia, vengono coinvolte anche le grosse vene che si possono evidenziare superficialmente come grossi cordoni dall'andamento serpentiforme (varici degli arti inferiori o vene varicose).

I trattamenti della IVC e delle sue complicanze sono diversi: essi vanno dalla correzione dello stile di vita all’impiego di varie metodiche per eliminare gli inestetismi. Essi non hanno scopo soltanto estetico, ma assicurano un miglioramento della sintomatologia dovuta alla IVC.
"
La scleroterapia prevede l’iniezione nelle vene di una sostanza che ne causa la chiusura e la scomparsa.
I laser di ultima generazione sono in grado di trattare sia capillari di piccolo calibro che varici di maggiore, con metodica transdermica ed endo-perivasale, assicurando un risultato ottimale. La chirurgia mini-invasiva viene utilizzata per trattare le vene varicose di grosso calibro.

Lo specialista, attraverso un’accurata valutazione medica associata all’esecuzione di esami diagnostici quali l’eco-color-doppler venoso e, in alcuni casi la pletismografia, sceglierà l’indirizzo terapeutico migliore da proporre al singolo paziente, allo scopo di pianificare le diverse strategie terapeutiche a disposizione e attuare tutti quei provvedimenti per evitare il peggioramento dei sintomi, del quadro clinico.

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Laser contro i capillari: meglio transdermico o endoperivasale?
umbria (perugia) perugia

pubblicato il 20/06/2014 16:11:08 nella sezione "Flebologia"
TRATTAMENTI LASER PER I CAPILLARI - TELEANGECTASIE - VENE VARICOSE A PERUGIA

"Laser contro i capillari: meglio transdermico o endoperivasale?


Antiestetici e a volte pericolosi, i capillari sono i nemici della bellezza delle gambe delle donne e non solo.

"Una delle possibili soluzione è il laser.


Per sapere come funziona e quali sono le controindicazioni abbiamo chiesto il parere del Dott. Walter Bugiantella, del Centro di Chirurgia Ambulatoriale Esculapio di Perugia, il quale ci ha spiegato anche
"quali sono le differenze del trattamento laser transdermico dei capillari rispetto al trattamento endoperivasale.


"Qual è il periodo migliore per il trattamento dei capillari con laser? Si può fare il trattamento in prossimità dell’estate?


Da 30 giorni dopo e 30 giorni prima l'esposizione alla luce solare (o ai raggi uva uvb artificiali), quindi il periodo ottimale va dall'autunno alla primavera, considerando pero' che se non si ha in programma di esporsi al sole a breve, il trattamento può essere fatto anche in giugno.

"Si tratta di un intervento chirurgico ambulatoriale?


No, è un trattamento ambulatoriale non chirurgico.
Quale laser si usa?

Diversi sono i laser che possono essere impiegati nel trattamento dei capillari degli arti inferiori.

Il laser dalla lunghezza d'onda di 808 nm puo' essere utilizzato sia con la metodica transdermica (esterna) che endoperivasale (una sottilissima fibra ottica viene posizionata direttamente a contatto del capillare da trattare)
Il laser dalla lunghezza d'onda di 1064 nm viene utilizzato con metodica transdermica il laser dalla lunghezza d'onda di 1470 nm viene impiegato per il trattamento endovasale delle vene grandi e piccole safene
Per i capillari del volto viene impiegato un laser dalla lunghezza d'onda di 532 nm e/o la luce pulsata

"In che cosa consiste il trattamento?


La luce laser emessa sul capillare da trattare interagisce con il sangue contenuto in esso generando calore che causa la coagulazione del sangue stesso ottenendo la chiusura del capillare.
A quali formazioni capillari si può applicare? In quali parti del corpo?

A tutti i capillari (o piu' propriamente teleangiectasie, del diamentro compreso tra 0,1 e 1-2 mm), sia rossi (piu' sottili) che blu (piu' spessi), alle vene reticolari (2-3mm), alle vene collaterali (>3 mm), e alle vene safene.

"È doloroso? Si effettua un’anestesia locale?


Durante il trattamento dei capillari e delle vene reticolari si avverte un piccolo fastidio (tipo iniezione con un ago molto sottile) che non necessita di alcuna anestesia locale. Il trattamento delle vene di calibro maggiore può richiedere l'anestesia locale.

"Quali sono differenze del trattamento laser transdermico dei capillari rispetto al trattamento endoperivasale?


Il trattamento laser transdermico prevede l'emissione di luce laser a distanza dal bersaglio, il laser quindi attraversa la cute e colpisce il capillare; è indicato per capillari molto sottili e per le persone con pelle chiara (fototipi 1 e 2).

Nel trattamento endoperivasale invece la fibra ottica attraversa la cute ed emette direttamente il laser a contatto con il capillare; è indicato per i capillari di calibro maggiore, per quelli trattati con scarso successo con la metodica transdermica, e per le vene di calibro maggiore (e per tutti i casi in cui la scleroterapia non abbia avuto successo).

"Questo trattamento è efficace anche per le vene varicose?


Assolutamente sì.

"Chi non può sottoporsi a questo trattamento?


Chi si è esposto al sole (o ai raggi uva ivb artificiali) da meno di 20-30 e chi ha intenzione di farlo prima di 30-40 giorni.
Quante sessioni sono necessarie?

Di norma due o tre sessioni (a distanza di 30-40 giorni) sono necessarie per trattare lo stesso capillare o la stessa vena, ma talvolta può essere necessaria una sola sessione o talvolta quattro: dipende dal tipo e dal calibro del capillare o vena e dalle caratteristiche di ciascuna persona.

"Quali precauzioni prendere prima e dopo il trattamento?


Evitare l'esposizione alla luce solare diretta (o raggi uva uvb artificali) nei 30 giorni precdenti il trattamento.
Applicare una crema nei giorni successivi il trattamento.

Evitare l'esposizione alla luce solare diretta (o raggi uva uvb artificali) nei 30-40 giorni successivi.

Non è necessario indossare alcuna elastocompressione.


"Quali sono i costi del trattamento laser dei capillari?


Dai 150 ai 250 euro, a seconda della durata della seduta.
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arriva l'estate ma quest'anno i capillari non saranno un tuo problema!
umbria (perugia) perugia

pubblicato il 07/03/2014 16:41:09 nella sezione "Flebologia"
COME ELIMINARE I CAPILLARI (TELEANGECTASIE) SULLE GAMBE A PERUGIA

"L’Insufficienza Venosa Cronica
IVC è una patologia molto diffusa, caratterizzata da una persistente difficoltà di ritorno del sangue dagli arti inferiori verso il cuore e dal conseguente aumento della pressione nei vasi venosi.

Ne consegue la dilatazione della loro parete e l’alterazione delle valvole.

"Recenti studi epidemiologici dimostrano che ben il 25-33% delle donne ed il 10-20% degli uomini adulti soffrano di varici degli arti inferiori
e che questa prevalenza è più alta nei paesi occidentali rispetto a quelli orientali o africani.

Numerosi sono i fattori di rischio correlati all'IVC tra i quali:

predisposizione genetica;

sesso (l’incidenza nella donna è circa 2.5 maggiore che nell’uomo);

razza;

età;

stile di vita sedentario (stare in piedi per molto tempo durante la giornata);

sovrappeso;

gravidanza.

"Le prime vene ad entrare in sofferenza sono quelle superficiali che diventano visibili, esse sono i "capillari" o più propriamente dette , "teleangectasie".


Già a queste prime manifestazioni della patologia fanno da corollario una serie di sintomi: la sensazione, specie alla sera, di avere le gambe gonfie e pesanti, il prurito ed una certa fragilità capillare.

Con il progredire della patologia, vengono coinvolte anche le grosse vene (varici degli arti inferiori o vene varicose).

"Spesso si è portati a credere che il trattamento dei capillari o delle piccole vene delle gambe sia solo prerogativa di chi vuole correggere sostanzialmente un fastidioso inestetismo, ma non è così.


"Il TRATTAMENTO SCLEROSANTE
, che per molti anni ha rappresentato e ancora continua a rappresentare il trattamento più diffuso per le vene di calibro minore (collaterali, reticolari, capillari blu),
"presenta tuttavia dei limiti:


l’inefficacia per i capillari di calibro minore (rossi);

l’impossibilità di controllare il flusso della sostanza iniettata all’interno delle ramificazioni venose;

il rischio di pigmentazione cutanea, la potenziale tossicità;

le potenziali reazioni allergiche;

la necessità di numerose sedute di trattamento.

"L’avvento in medicina delle TECNOLOGIE LASER ha aperto una strada dal potenziale elevatissimo
.

Va innanzitutto specificato che
"esistono oggi diversi tipi di laser vascolari,dalle diverse lunghezze d’onda, in grado di trattare dai sottilissimi capillari rossi, ai capillari di maggiore calibro di colore blu, alle vene reticolari, fino alle grandi varici.


"Il TRATTAMENTO LASER TRANSDERMICO deli capillari
degli arti inferiori è stato introdotto con successo da una decina di anni, e risultando la
" metodica di scelta per la fotocoagulazione dei capillari di piccolo calibro quali capillari e teleangectasie


I limiti della scleroterapia e del laser transdermico, e l’incidenza di recidive (circa 40%), ha indotto alla ricerca di cure mini invasive, efficaci e senza complicanze, che consentano rapidi recuperi, migliore qualità di vita e risultati stabili.


"L’evoluzione dell’impiego del laser nel trattamento delle teleangiectasie e delle vene reticolari è il LASER ENDOPERIVENOSO:

la fotosclerosi endoluminale perivenosa è una metodica mininvasiva che porta la luce laser direttamente all’interno e/o a contatto con il vaso da coagulare, attraverso una fibra ottica.

"Ciò consente di coagulare direttamente le teleangiectasie e le vene reticolari dal loro interno riducendo al minimo i danni sui tessuti che circondano i vasi, anche in caso di movimento inaspettato dei pazienti.


L’ampia area di utilizzo del laser consente di trattare con successo sia le piccolissime teleangectasie rosse superficiali, chiamate “matting”, da sempre considerate il nemico peggiore per il flebologo che problematiche più importanti.

Attraverso l’impiego degli stessi materiali è anche possibile trattare le pigmentazioni emosideriniche (macchie) superficiali esito della scleroterapia.

"I vantaggi della fotocoagulazione laser sono molteplici:

nessun impiego di sostanze chimiche;

utilizzo solo di luce;

nessuna tossicità locale e sistemica;

nessuna procedura chirurgica;

nessuna cicatrice;

nessuna anestesia locale (tranne che per le varici di calibro maggiore);

mini invasività e minimo discomfort;

assoluta precisione;

ripetibilità di esecuzione;

possibilità di operare laddove la scleroterapia ha fallito o non può essere effettuata (piede).

L’unica accortezza che si richiede è di evitare l’esposizione solare delle zone trattate per almeno 20-30 giorni.

Va infine ricordato che l’IVC è una patologia cronica le cui manifestazioni possono essere curate, ma la cui evoluzione può essere soltanto rallentata. Ad ogni paziente quindi deve essere proposto il miglior trattamento possibile, tenendo conto del quadro clinico e della molteplicità delle opzioni terapeutiche ormai disponibili, integrando quindi le varie metodiche, al fine di ottenere il miglior risultato, sia estetico che funzionale.

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I CORSO TEORICO - PRATICO DI BASE IN MEDICINA ESTETICA

pubblicato il 19/01/2014 12:16:48 nella sezione "Flebologia"
A PERUGIA SI TERRA' IL I CORSO TEORICO-PRATICO DI BASE IN MEDICINA ESTETICA


IL CORSO E' STRUTTURATO IN 4 MODULI DISTINTI:
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dopo l'estate i capillari sulle gambe si sono infittiti. il rimedio per cancellarli.
umbria (perugia) perugia

pubblicato il 11/09/2013 18:25:46 nella sezione "Flebologia"
TRATTAMENTI PER I CAPILLARI ALLE GAMBE A PERUGIA

I “capillari” (termine comune per definire le teleangiectasie degli arti inferiori) rappresentano un problema estetico molto sentito da parte delle donne, in Italia la comparsa e la progressiva intensificazione dei capillari è un fenomeno che coinvolge circa il 20 % dei soggetti di sesso femminile, e nel 45% dei casi è un problema di tipo familiare, anche se questo non significa necessariamente che le teleangiectasie siano una malattia a trasmissione ereditaria.

Infatti la causa per cui compaiono i capillari non è ancora chiara.

Esistono 2 tipi di classificazione dei capillari:
le teleangectasie rosse e quelle bleu.


LE TELEANGECTASIE ROSSE sono generalmente molto sottili, di colore rossastro o violaceo, tipiche dei soggetti giovani, che solitamente appaiono in conseguenza o di alterazioni dell'equilibrio ormonale (gravidanza, pillola, terapie ormonali o farmacologiche) o in risposta ad un evento infiammatorio.

LE TELEANGECTASIE BLEU di calibro maggiore rispetto alle rosse, sono caratteristiche ma non esclusive dei soggetti non più giovani, sono espressione di una insufficienza venosa e spesso si trovano associate a vene varicose.

"COME ELIMINARE I CAPILLARI
Le tecniche migliori per il trattamento delle teleangiectasie e delle vene reticolari sono la SCLEROTERAPIA, 
il LASER TRANSDERMICO o di superficie ed il LASER ENDOVENOSO.


IL TRATTAMENTO SCLEROSANTE, che per molti anni ha rappresentato e ancora continua a rappresentare il trattamento più diffuso per tali lesioni, presenta tuttavia dei limiti: l’inefficacia per i capillari di calibro minore, l’impossibilità di controllare il flusso della sostanza iniettata all’interno delle ramificazioni venose, il rischio di pigmentazione cutanea, la potenziale tossicità, la necessità di numerose sedute di trattamento.

Il trattamento LASER TRANSDERMICO delle teleangiectasie degli arti inferiori è stato introdotto con successo da una decina di anni, e risultando la metodica di scelta per la fotocoagulazione dei capillari di piccolo calibro ma non per quelle di calibro maggiore e per le vene reticolari, poiché le loro dimensioni necessiterebbero dell’impiego di notevole potenza, e quindi eccessivo effetto termico, con conseguente danno cutaneo.

I limiti della scleroterapia e del laser transdermico, e l’incidenza di recidive (circa 40%), induce alla continua ricerca di cure mini invasive, efficaci e senza complicanze, che consentano rapidi recuperi, migliore qualità di vita e risultati stabili.


L’EVOLUZIONE dell’impiego del laser nel
trattamento delle teleangiectasie e delle vene reticolari è il LASER ENDOPERIVENOSO: è una metodica mininvasiva che porta la luce laser direttamente all’interno a contatto con il vaso da coagulare, attraverso una fibra ottica.

Ciò consente di coagulare direttamente i capillari e le vene reticolari dal loro interno, riducendo al minimo i danni sui tessuti che circondano i vasi, anche in caso di movimento inaspettato dei pazienti.

I vantaggi della fotocoagulazione laser sono molteplici: nessun impiego di sostanze chimiche ma solo di luce, nessuna tossicità locale e sistemica, nessuna procedura chirurgica, nessuna cicatrice, nessuna anestesia locale (tranne che per le varici di calibro maggiore), mini invasività e minimo discomfort per la paziente, assoluta precisione, seplicità e ripetibilità di esecuzione.

LA SCLEROSANTE , IL LASER TRANSDERMICO E IL LASER ENDOPERIVENOSO sono metodiche che permettono di ritornare alle proprie attività da subito, in quanto dà solamente un po’ di bruciore, rossore e depigmentazione che gradualmente scompare.
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La fibra ottica che elimina i capillari
umbria (perugia) perugia

pubblicato il 05/09/2013 10:50:12 nella sezione "Flebologia"
LASER ENDOPERIVENOSO A PERUGIA

Le TELEANGECTASIE (comunemente chiamate “CAPILLARI”) sono dilatazioni capillari venose, arteriose ed arterovenose del derma, e nella maggioranza dei casi sono espressione periferica dell’insufficienza venosa degli arti inferiori, clinicamente manifesta o allo stato iniziale.
I CAPILLARI presentano un aspetto che varia dal rosso al blu, a seconda del calibro del capillare, che rispettivamente può essere compreso da 0,2 a 1 mm.
Le VENE RETICOLARI sono vasi che decorrono nel derma e che possono raggiungere il calibro di 1-3 mm. Esse sono spesso associate alle teleangiectasie in quanto rappresentano le vene che nutrono (“nutrici”) i capillari o il
 loro drenaggio.


Le tecniche migliori per il trattamento delle teleangiectasie e delle vene reticolari sono la scleroterapia, 
il laser transdermico (o di superficie) ed il laser endovenoso.

L’ECOLUZIONE dell’impiego del laser nel trattamento delle teleangiectasie e delle vene reticolari è il LASER ENDOPERIVENOSO: una metodica mininvasiva che porta la LUCE LASER DIRETTAMENTE ALL'INTERNO a contatto con il vaso da coagulare, attraverso una FIBRA OTTICA.
Grazie a questa tecnica si ELIMINANO I CAPILLARI IN MODO PERMANENTE , riducendo il rischio di danno sui tessuti sani.


I VANTAGGI della fotocoagulazione laser sono molteplici: nessun impiego di sostanze chimiche ma solo di luce, nessuna tossicità locale e sistemica, nessuna procedura chirurgica, nessuna cicatrice, nessuna anestesia locale (tranne che per le varici di calibro maggiore), mini invasività e minimo discomfort per la paziente, assoluta precisione, seplicità e ripetibilità di esecuzione.

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Caviglie grosse,Gambe doloranti, Ritenzione idrica: il semplice esame che controlla le tue gambe
umbria (perugia) perugia

pubblicato il 05/09/2013 09:39:34 nella sezione "Flebologia"
ECO COLOR DOPPLER A PERUGIA

L'eco-color-Doppler è l'esame di scelta per la diagnosi e lo screening delle malattie vascolari, sia arteriose che venose. Tale metodica, non invasiva e affidabile, permette la VISUALIZZAZIONE ecografica DEI VASI SANGUIGNI e lo STUDIO DEL FLUSSO DEL SANGUE (direzione, velocità e accelerazioni) al loro interno. Essa consente inoltre di evidenziare eventuali lesioni di parete e restringimenti (stenosi) dei vasi stessi.

Questo esame studia sia il circolo venoso che arterioso.

L'eco-color-Doppler VENOSO degli arti inferiori permette lo studio dei vasi venosi superficiali e profondi e la diagnosi di insufficienza venosa.
E’ pertanto indicato per uomini e donne dai 20 anni di età con varici venose, o con familiarità per malattie vascolari venose, o con rischi legati ad alcune categorie di lavoro che richiedono una prolungata stazione eretta o seduta (camerieri, baristi, parrucchieri, camionisti, impiegati, chirurghi) e per donne che assumono o intendono assumere farmaci contraccettivi.

L'eco-color-Doppler ARTERIOSO degli arti inferiori permette lo studio delle arterie e la diagnosi delle patologie (stenosi, calcificazioni) delle stesse.
E’ indicato per gli uomini e le donne affetti da arteriopatia obliterante periferica (dolore durante la deambulazione, sensazione di estremità fredde, discromie cutanee), e con familiarità per malattie cardiovascolari.


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Le Varici Degli Arti Inferiori. Il Rimedio Chirurgico E Ambulatoriale

pubblicato il 29/04/2013 12:01:18 nella sezione "Flebologia"
Microflebectomia estetica, Flebectomia ambulatoriale e Stripping safenico

Senza dubbio la chirurgia delle varici degli arti inferiori si è molto sviluppata negli ultimi decenni, soprattutto per ciò che concerne la sua minore invasività e la maggiore attenzione posta ai risultati estetici che determina. In generale potremmo dire che la novità più importante risiede nell’atteggiamento molto più conservativo e meno “aggressivo” rispetto ad un tempo che la chirurgia oggi persegue, rispettando maggiormente la fisiologia della nostra circolazione.

Tutto ciò non deve prescindere, però, da un attento ed accurato studio strumentale del sistema circolatorio venoso, primo atto indispensabile per potere stabilire un corretto piano terapeutico.

Di seguito troverete una descrizione dei principali interventi chirurgici eseguibili oggi a carico del sistema venoso degli arti inferiori.

MICROFLEBECTOMIA ESTETICA

La flebectomia per microincisioni, o Microflebectomia Estetica, è una tecnica che consente l’asportazione di varici e varicosità in regime ambulatoriale, cioè senza ricovero, per lo più in anestesia locale.

Come ormai in molti sanno le teleangectasie e vene varicose sono responsabili, oltre che di disturbi funzionali a volte anche importanti, di inestetismi degli arti inferiori tali da determinare spesso situazioni di disagio nella vita di relazione: sempre più, infatti, presentabilità e aspetto estetico, considerati importanti per certi versi quanto lo stato di salute, rappresentano la molla che spinge persone di ogni età a rivolgersi allo specialista per riuscire a portare a soluzione questo problema.

Le vene varicose rappresentano una patologia ancora troppo spesso sottovalutata, con una evoluzione nel tempo sfavorevole: sono dunque necessarie una diagnosi precisa ed una pronta terapia correttiva il più radicale possibile, tale da consentire non solo un rapido recupero, ma anche un efficace miglioramento estetico.

I trattamenti cui si ricorre per curarle si propongono due obiettivi: da un lato migliorare la circolazione venosa delle gambe e i sintomi ad essa collegati, dall’altro evitare un aggravamento e l’eventuale insorgenza di complicazioni.

Tale metodica non richiede suture né legature vascolari; non comporta interruzioni dell’attività lavorativa né degenze postoperatorie. L’assenza di traumatismi e di grosse incisioni permette un pronto recupero ed un rapido miglioramento dell’ aspetto estetico: questo rappresenta infatti uno dei cardini del successo di questa terapia.

La Microflebectomia è una tecnica che, se ben inserita fra le altre metodiche chirurgiche o conservative, permette di raggiungere la soluzione del problema varicoso con facilità e sicurezza. Questo intervento, per i suoi apprezzati risvolti estetici, è senz’altro il più richiesto da parte del sesso femminile.


LA FLEBECTOMIA AMBULATORIALE

La flebectomia ambulatoriale è una procedura chirurgica che consente l’asportazione di vene varicose in anestesia locale e senza ricovero e che, sebbene praticata da almeno 30 anni, sta guadagnando negli ultimi tempi una popolarità sempre maggiore.

I tronchi safenici principali e le varici non safeniche possono essere agevolmente asportate in una o più sedute utilizzando un anestetico locale infiltrato lungo il decorso della vena o delle vene da rimuovere, attraverso piccolissime incisioni cutanee.

Possono essere praticate anche decine di microincisioni senza alcun disagio per il paziente.

Peraltro, attraverso una sola di queste piccole aperture è possibile asportare anche lunghi tratti di vena.

Al termine dell’intervento non si esegue alcuna sutura: le ferite guariranno spontaneamente diventando pressoché impercettibili.

Sul piano del risultato estetico la flebectomia ambulatoriale è senza alcun dubbio molto superiore rispetto alle tradizionali tecniche chirurgiche utilizzate in caso di varici degli arti inferiori.

Questa tecnica inoltre non è riservata solo a grossi rami venosi, ma può essere utilizzata per rimuovere varici reticolari (aventi cioè un calibro non superiore a 3-4 mm), vene perforanti ed anche in caso di teleangectasie.

Il periodo postoperatorio prevede il posizionamento di un bendaggio multistrato da mantenere nelle prime 48-72 ore; viene quindi prescritto un collant elastico da indossare durante il giorno per un variabile periodo di tempo (fino ad 1 mese).

Le normali attività quotidiane, anche lavorative, possono essere riprese dopo 24-48 ore. La flebectomia ambulatoriale viene dunque di norma eseguita senza necessità di ricovero: è cioè possibile realizzarla facendo immediatamente tornare a casa il paziente al termine della procedura.

Il termine ambulatoriale tuttavia non significa che possa essere attuata presso qualsiasi studio medico: essa richiede una struttura adeguatamente attrezzata affinché l’intervento possa svolgersi in assoluta sicurezza.

E’ infatti indispensabile ricordare che si tratta in ogni caso di un vero e proprio intervento chirurgico e che sottovalutare i potenziali, anche se rari, rischi ad esso correlati potrebbe essere fonte di grossi dispiaceri.

L’intervento, eseguito da un chirurgo vascolare, deve essere fatto in una sala operatoria, anche piccola, ma attrezzata e soprattutto in presenza di un anestesista.

Venendosi a realizzare queste condizioni, allora questa procedura sarà certamente in grado di regalare molte soddisfazioni tanto al paziente quanto al chirurgo.


LO STRIPPING SAFENICO

L’intervento chirurgico di stripping della Grande e/o della Piccola Safena viene di norma eseguito in regime ambulatoriale o di cosiddetto “day surgery”, con ciò intendendo un ricovero di una sola giornata, senza necessità di trascorrere la prima notte postoperatoria in Casa di Cura. L’anestesia può essere locale, spinale o generale: la decisione sul tipo di anestesia da adottare può essere influenzata da numerose variabili, in particolare dalle condizioni generali del paziente; la più utilizzata è quella loco-regionale per interventi sulla Grande Safena, locale per interventi sulla Piccola Safena.

Allo stripping può essere associata una Flebectomia segmentaria per asportare eventuali rami varicosi superficiali della coscia o della gamba e la legatura e sezione di vene perforanti. Al termine dell’intervento viene posizionata una calza elastica ed un bendaggio elastico. Il bendaggio elastico verrà rimosso alcune ore dopo l’intervento (comunque entro la sera), mentre la calza elastica dovrà essere tenuta a permanenza per almeno tre giorni; successivamente potrà essere rimossa la sera prima di andare a dormire e reindossata al mattino prima di alzarsi, per circa 30 giorni. La prima medicazione andrà fatta entro il 3° giorno; i punti di sutura, laddove presenti, andranno rimossi entro l’8° giorno. Le ecchimosi spariranno in circa 15-20 giorni; gli ematomi sottocutanei si riassorbiranno in circa 30 giorni. Il bagno o la doccia potranno essere fatti dopo circa 5-6 giorni. L’attività sportiva verrà ripresa progressivamente dopo il 10° giorno. E’ indispensabile sottoporsi a cicli di linfodrenaggio manuale per almeno 2 mesi dopo l’intervento.
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